martedì 31 luglio 2012

Venghino Siori e Siore! Che più gente entra, più bestie si vedono!


Luglio è stato un mese strano e forse in reazione ad un giugno molto produttivo mi sono seduto sugli allori segnando un nuovo record negativo nella mia breve carriera di Autore di Fama Internazionale. Mi sono arrovellato per cercare una spiegazione plausibile a questa drastica flessione nella scrittura e dopo aver preso in considerazione sinistre maledizioni azteche e congiunzioni astrali sfavorevoli sono giunto ad una inappellabile conclusione: ho battuto la fiacca!

Per evitare il ripetersi di una siffatta tragedia ho preso un impegno con me stesso e, tanto per evitare di potermene dimenticare ed in qualche modo avere qualcuno a cui doverne rendere conto, ho deciso di rendervi partecipe delle mie decisioni in merito. Innanzitutto mi sono ripromesso di scrivere sessanta nuove pagine entro la fine di agosto, una media di poco meno di due pagine al giorno quindi del tutto fattibile ed inoltre ho fatto una breve lista di alcuni degli argomenti che tratterò all'interno del blog.
Sappiate dunque che entro la fine del mese entrante avrete modo di deliziarvi con:

1. Considerazioni d'alto valore filosofico riguardanti la piacevolezza delle giovani fanciulle succintamente vestite;
2. Aneddoti nei quali il Viale XX Settembre di Trieste si farà teatro di morti scampate per miracolo;
3. Foto scabrose in grado di rivelarvi le imbarazzanti nudità di un aspirante scrittore;
4. Indiscrezioni sul business dei distributori automatici di pizza;
5. Le tristi vicende di Nemo in seguito allo scadere del suo contratto con la Pixar;
6. I pericoli rappresentati dalle donzelle biondechiomate dotate del potere: "Natiche Ipnotiche";
7. Succulente anticipazioni sul piano macchiavellico per "Le presentazioni ad autore secretato";
8. L'illuminante rivelazione sul motivo della scelta dello pseudonimo "Tales Teller";
9. Il misterioso caso del "Furgone delle Meraviglie";
10. Una panoramica su uno dei luoghi di scrittura in cui gli Autori di Fama Internazionale si rifugiano:
11. Un video inedito in cui presenterò uno dei miei suggeritori occulti;
12. Ok, basta. Già così sarà un lavoro duro!

Se avete preferenze per uno degli argomenti di cui sopra sentitevi liberi di farmelo sapere, dove possibile cercherò di organizzare l'ordine dei post secondo le vostre preferenze. Se a fine del mese mancherà qualche cosa siete autorizzati fin da ora a percularmi fino alla fine dell'anno come più riterrete opportuno!

Stay Tuned!

giovedì 19 luglio 2012

Le meraviglie del paccozzo: La leggenda del santo bevitore



Titolo: La leggenda del santo bevitore
Autore: Joseph Roth
Editore: Adelphi
Genere: Testamento spirituale
Pagine: 73

E' con una sorta di atavico terrore referenziale che mi accosto al commento sul sesto libro del paccozzo. Tra le mani mi è capitato uno dei racconti brevi considerato tra le pietre preziose della letteratura del novecento ed io, a mio rischio e pericolo, non riesco a dirne un gran bene.

Ho letto molte cose riguardo a questo libro, l'ho sentito definire il testamento dell'autore, sono rimbalzato tra elogi e mirabolanti fraseggi mirati ad esaltare le capacità narrative e le qualità tanto del racconto in sé quanto del suo autore. Quando l'ho trovato nel paccozzo ho anche espresso qualche dubbio a riguardo e nei commenti ho anche trovato il sostegno di un paio di altre lettrici che lo confermavano essere una lettura piacevole. Poi... l'ho letto.

Inizierò con il dire che ne "La leggenda del santo bevitore" si percepisce la mano di uno scrittore capace. La lettura scorre piacevole tra personaggi tratteggiati con gusto ed efficacia, scene rese chiare solo suggerendone la forma e senza esser costretti ad entrare nel dettaglio, forme morbide e romantiche in grado di adattarsi ad ogni argomento, anche il più immorale, ammantandolo con un velo di eleganza. Una costruzione a tratti impeccabile, a tratti inutilmente ripetitiva come si trattasse non di uno scrittore consumato ma di un bambino armato di penna; una storia nella quale i personaggi hanno solo una forma presente, con rarissimi accenni al passato in grado di chiarirne i rapporti ed i trascorsi.

La storia ha un vago sapore favolistico e presenta una delle più improbabili serie di eventi e coincidenze che mi sia mai capitato di trovare su carta, tanto inverosimile da far supporre non si tratti della realtà ma, piuttosto, di quanto il protagonista - alcolista all'ultimo stadio - creda essere la realtà.

Nel complesso è un racconto piacevole da leggere tra gli alti e bassi della struttura narrativa, forse un buono spunto di riflessione sulla condizione psicologica e spirituale di un alcolista, ma a mio avviso ben distante dalle qualità del capolavoro con cui spesso viene identificato.

Se però qualcuno tra voi ha trovato una chiave di lettura tale per cui "La leggenda del santo bevitore" giunge ad essere una delle pietre miliari della letteratura del novecento spero di aver modo di confrontarmi con lui per capire dove sia il mio errore di giudizio.

Stay Tuned

martedì 17 luglio 2012

Le meraviglie del paccozzo: The X Files - Il Film



Titolo: The X - Files, Il Film.
Autore: Elisabeth Hand (Sceneggiatura di Chris Carter)
Editore: Fanucci Editore
Genere: Fantascienza - La grande cospirazione.
Pagine: 220

Eccomi a voi, giunto a braccetto con il mio colpevole ritardo, per scrivere il mio commento sul quinto libro del paccozzo: "The X - Files, Il Film." Immagino a nessuno serva una retrospettiva su cosa sia stato X - Files, tenete quindi a mente quanto ricordate delle avventure di Mulder lo Spettrale e Scully la Tracagnotta mentre leggete quanto segue, renderà tutto più chiaro.

Pur non essendo mai rientrato nel numero degli Ultrà della serie ricordo di aver guardato decine di episodi e, tra i tanti, ricordo anche di aver visto il film da cui questo ... libro è tratto. La cosa accadeva quasi quindici anni fa quindi i ricordi erano abbastanza nebulosi, poche scene isolate senza nulla in grado di legarle le une alle altre. Un buon punto di partenza, pensavo, per poter leggere il ... libro senza essere ossessionato da un disperato attacco di "già visto, già visto, già visto."

Giunto a questo punto mi permetto una breve digressione. Quanti di voi ricordano quella reliquia del passato che risponde al nome di "Televideo"? Quanti ricordano la mitica pagina "777" grazie alla quale anche i non vedenti potevano godersi la ... visione di un film grazie alla simpatica vocetta che narrava loro le scene? Quanti di voi, per curiosità, necessità o peccato di gioventù hanno mai provato a guardare la televisione ad occhi chiusi usando la pagina "777" di "Televideo" per poter seguire l'andamento dello spettacolo? Quanti di voi, nelle mie virgolette casuali rivedono il Dott. Male che dice: "Laserone"?

Ebbene, io ricordo in modo abbastanza chiaro il mio esperimento con la pagina "777" di "Televideo" e nella lettura di questo ... libro non ho potuto fare a meno di riviverla ad occhi aperti. Con il procedere della storia sono stato colto sempre più di frequente da immagini e scene rigurgitate dalla memoria, uno strano trip fatto di parole scritte, visioni, suoni e voci che si sovrapponevano ai dialoghi. Non ho mai avuto il piacere di leccare una rana allucinogena ma credo possa dare una sensazione simile.

Andando oltre questa mia personalissima esperienza paranormale - di cui ho già inviato la sceneggiatura a Chris Carter che non si sa mai - lo stile di scrittura è essenziale, con alcune descrizioni riuscite meglio di altre e con la narrazione delle azioni lineare e ben comprensibile fino al momento in cui le cose non cominciano a farsi aliene. Da lì in avanti, cercare di figurarsi cosa stia succedendo senza l'ausilio del video, è come cercare di disegnare una delle creature "non euclidee" di Lovecraft.

Insomma, la signora Hand è una scrittrice dignitosa ma non eccelsa a cui è stato dato un blocco per appunti ed un biglietto per la prima visione del film, dopo di che si è arrangiata e l'ha raccontato così come l'aveva visto sottolineando in modo ricorsivo - ed a tratti tedioso - quelle che sono le pietre miliari della serie televisiva più visionaria e complottista del periodo. Uno tra tutti: "privo di contrassegni", usato per ogni genere di auto, elicottero, cisterna, camion, trattore menzionato nel ... libro, con l'unica esclusione di un gatto delle nevi. Mezzo che non ho potuto far a meno di immaginare come una sorta di guestbook pieno delle firme aerografate di tutti i cattivi presenti nella storia, dall'uomo che fuma all'uomo elegante, dal sicario con il taglio a spazzola all'alieno grigio ed ungulato.

Stay Tuned.

martedì 3 luglio 2012

Perché non anche qui?


Ormai l'ho scritto e ripetuto un po' ovunque ma visto che ne ho l'occasione (e che sono in vena di bullarmi) lo ripeterò anche qui!
Quest'oggi ho fatto una visitina al mio medicuzzo (nonché il padre di un caro amico) ed insieme abbiamo tirato le somme di questi sei mesi di dieta. Anche se non è stato il momento più adatto (lunedì, martedì e mercoledì ero in trasferta quindi ho fatto il bricconcello e poi domenica, in occasione del compleanno di un amico, ho gozzovigliato alla grande), i risultati sono stati molto confortanti:

Peso: - 20,4 chili
Girovita: - 11,5 centimetri
Pressione: da 140/95 a 120/80

Inutile dire che sono molto, molto soddisfatto.

Stay Tuned

Questo è aMMore!


Quest'oggi ho fatto il mio primo accesso su Yahoo Answers e, colto da un misto di tedio e curiosità, ho cominciato ad usare la barra di ricerca per indirizzarmi verso possibili argomenti di mio interesse. Colto da un'improvvisa illuminazione ho provato a cercare il nome di un personaggio molto discusso e controverso:  gaialodovica. Ho ottenuto un unico risultato ed ovviamente non ho potuto fare a meno di andare a curiosare trovandomi davanti a questo:


Ovviamente non potevo esimermi dal cliccare sul link e sono arrivato a questa pagina. Che dire, Giramenti riesce a farsi amare in ogni dove ed ha la capacità di portare i suoi stessi detrattori a rendersi ridicoli di propria spontanea iniziativa.

Stay Tuned

lunedì 2 luglio 2012

Le meraviglie del paccozzo: Hollywood Station




Titolo: Hollywood Station
Autore: Joseph Wambaugh
Editore: Einaudi [Stile libero ° Big]
Genere: Poliziesco
Pagine: 386

Di questo libro mi era stata garantita la bruttezza e dopo "Il tartufo e la polvere" e "La famiglia Radley" ero pronto a trovarmi a sguazzare nell'ennesima pozza di guano di pipistrello semifreddo. Il primo dialogo sembrava confermare in pieno questa ipotesi con due personaggi, due poliziotti, intenti ad uno scambio di battute tanto caotico da costringermi a rileggere più volte nel tentativo di capire a quale di loro attribuire ogni parola. Questo sforzo mi ha stancato molto presto quindi ho deciso di fingere si trattasse di un unico personaggio con una crisi di identità (avete presente Gollum dei tempi d'oro?) e sono arrivato in fondo al dialogo disinteressandomi a chi stesse dicendo che cosa.

Visto l'incipit mi sono affacciato al resto del romanzo in preda ad un vago scoramento e ci ho messo qualche pagina prima di realizzare quanto le cose stessero migliorando. Riuscivo a distinguere i personaggi, potevo attribuire le battute all'uno od all'altro e cominciavano anche a comparire delle personalità più distinguibili di Gollum & Gollum (per la cronaca Jetsam e Flotsam sono i soprannomi con cui vengono chiamati per tutto il libro, sospetto di non aver mai letto i loro nomi reali). Certo, si trattava di personaggi un po' triti, battute prevedibili e personalità abbastanza abbozzate ma era pur sempre un gigantesco passo avanti rispetto al guazzabuglio iniziale.

Ben presto, nel fitto della giungla di aneddoti e scene di vita vissuta che formano il 70/80% dei contenuti del libro, sono stato capace di intravvedere un filo conduttore, una vicenda portante in grado di legare tutti i personaggi in un intreccio basato sul caso e sulle coincidenze più che sulla logica od il realismo. Ho scoperto molte usanze del Lapd (Los Angeles Police Department), sono stato reso edotto sulle gravi problematiche politiche e sociali che rendono difficoltoso il lavoro delle forze dell'ordine, ho avuto modo di conoscere la propensione per la malavita dei popoli dell'europa dell'est (riassunti in "russi").

In tutto questo l'autore è chiaramente di parte e non si nasconde certo dietro ad un dito. Spiega le proprie ali d'arcangelo vendicatore e sotto di esse accoglie agenti che preferirebbero avere dinnanzi a sè una divisione corazzata nazista comandata da un Hitler redivivo piuttosto di un ragazzino ispanico (o peggio di colore) dotato di pistola ad elastici e mazza da baseball ricoperta di gomma piuma. Perché? Perché nessuno farebbe troppe domande se iniziassero a sparare su bianchi chiaramente ariani, mentre se provassero anche solo ad alzare la voce per riprendere il ragazzino verrebbero di certo tacciati di razzismo e crocefissi per placare l'opinione pubblica inferocita.

In questa disamina delle difficoltà operative, come nell'infinita mole di aneddoti, si percepisce chiaramente la mano di un autore più impegnato a dar voce ad un mondo conosciuto (Wambaugh è stato un ufficiale del Lapd) che a creare una storia. Si potrebbe facilmente definire un cronista più che uno scrittore. Guardandolo da questo punto di vista diventa più facile comprendere ed aggirare le numerose lacune stilistiche ed i contenuti, pronti a diventare inconsistenti e privi di spessore nel momento in cui non siano citazioni ma invenzioni dell'autore.

Wambaugh è quindi uno scrittore mediocre e ci presenta una storia mediocre, resa poco credibile dall'incredibile concatenazione di coincidenze su cui si poggia. Nel farlo la intervalla però  con aneddoti più o meno pittoreschi capaci di presentare il punto di vista della polizia sulla polizia stessa, un'esperienza strana a che non manca di essere piacevole se la si vive con lo spirito giusto. Non un libro in grado di rispondere ai miei gusti, non un'opera d'arte e nemmeno un libro che mi sentirei di consigliare se non agli appassionati della polizia americana, malgrado questo mi sono divertito a leggerlo e tutto sommato l'ho trovato piacevole.

Se dovesse mai capitarvi tra le mani non perdete l'occasione di leggerlo ma ricordatevi di farlo nel modo giusto, solo così potrete realmente assaporarne la bellezza. Qual'è il modo giusto? Prima leggetevi delle porcherie cosmiche come "Il tartufo e la polvere", "La famiglia Radley" o "Dexter l'Oscuro" ... e Hollywood Station vi sembrerà il primo raggio di sole dopo una tempesta o anche la prima indicazione di una toilette mentre un micidiale attacco di diarrea minaccia di seppellirvi di vergogna agli occhi delle migliaia di sensuali fanciulle vogliose che vi circondano. [N.B. Per le donne: "delle migliaia di uomini fascinosi ed eleganti"]

Stay Tuned