sabato 28 aprile 2012

Assente giustificato (?) ...


Mi sono reso conto di aver trascurato il blog negli ultimi giorni, pur continuando a raccogliere materiale per alcuni post non ho mai trovato il tempo ed il modo per pubblicarli. Tutto deriva dal fatto che mi sono azzoppato ed ho l'anteriore sinistra a funzionalità ridotta. La spalla duole e qualsiasi posizione prenda alla scrivania non riesco a mantenerla a lungo, e questo mi impedisce di poter scrivere per più di qualche ora al giorno. Entro fine mese devo portare a termine il capitolo a cui sto lavorando e questo implica che ogni momento utile per la scrittura venga dedicato ad esso, come conseguenza il blog è stato messo in secondo piano.

Farò del mio meglio per poter invertire questa tendenza (anche perché questo vorrebbe dire che la spalla sta ricominciando a funzionare normalmente) ed in ogni caso cercherò di essere quanto più presente mi sarà possibile.

Stay Tuned

sabato 21 aprile 2012

Le meraviglie del Paccozzo: Il tartufo e la polvere



Un paio di giorni fa ho concluso la lettura del primo libro contenuto nel Paccozzo Commentozzo, dopo essermi ripreso dallo choc eccomi ora pronto a deliziarvi con i miei commenti riguardo a quel capolavoro che risponde al nome di "Il tartufo e la polvere".

Titolo: Il tartufo e la polvere
Autore: Stefano Quaglia
Editore: Marcos Y Marcos
Genere: Poliziesco (?)
Pagine: 173 [Formato gnomesco, carattere gigante]

La trama è estremamente semplice: un tizio arriva a Milano, se la spassa con un paio di prostitute ed un pitone e qualche ora più tardi viene trovato morto sulla scalinata del duomo con un tartufo bianco incastrato in gola. Il protagonista, l'ispettore Arnaboldi, si occuperà delle indagini lasciando Milano e recandosi ad Alba, patria del celebre tartufo bianco (di Alba appunto), per trovarsi ad aver a che fare con una serie di personaggi quanto meno bizzarri dei quali scoprirà una serie di loschi retroscena.

Fino a questo punto potreste ancora crederlo un buon libro, in fondo gli elementi per sviluppare un buon intreccio ci sarebbero tutti, ma andiamo ad analizzare un po' meglio i contenuti e la forma di questo libello.

I personaggi sono tratteggiati in modo approssimativo, caratterizzati e distinti gli uni dagli altri solamente attraverso gli stereotipi in cui vanno a ricadere, privi di una vera originalità si muovono con meccanicità come marionette di cui i fili si intravedano troppo smaccatamente.

L'uso di uno stile narrativo molto semplificato e di un registro linguistico estremamente colloquiale, rendono il testo simile a quella che potrebbe essere la narrazione orale di un comico-wannabe che voglia intrattenere alcuni amici mentre bevono una birra all'osteria sotto casa. Il flusso narrativo ricorda molto alla lontana quello sperimentato nell'Ulisse, con la differenza che nel caso di Joyce si trattava di un esperimento innovativo ed era messo in atto da uno scrittore vero.

L'effetto di realismo nudo e crudo potenzialmente raggiungibile attraverso il genere di narrazione scelta scade in una farsa, quando i personaggi compiono azioni talmente assurde da essere motivabili unicamente in un contesto molto più romanzesco e fantastico. L'ispettore che si trova con l'auto bloccata da un'altro mezzo parcheggiato in divieto ha la geniale idea di estrarre la pistola e di sparargli in modo da farne scattare l'allarme, un trafficante di tartufi falsi entra indisturbato nella cucina di un locale orientale, raggiunge la dispensa ed impugna una katana per sfondare la porta di un frigo per rubarne il contenuto ... and so on.

Cosa può esserci di peggio di avere dei personaggi inconsistenti che si muovono all'interno di un intreccio scadente? Dover affrontare una lettura tutt'altro che scorrevole per poter leggere di loro e comprendere cosa stia accadendo. A questo punto potreste obiettare, ricordandomi di aver accennato ad uno stile narrativo semplificato, ma semplificato e semplice non hanno il medesimo significato.

Per non correre il rischio di aver prodotto un libro brutto come tanti altri ne esistono l'autore ha avuto la geniale idea di renderlo orrendo, per mezzo di una narrazione ed un'impaginazione priva di ogni distinzione tra descrizioni e dialoghi, costringendo così il lettore a doversi sforzare per cercare di comprendere quale dei personaggi stia parlando, a chi si stia rivolgendo e cosa abbia detto.

Se sto leggendo un saggio, un testo impegnato, o la lista della spesa di Umberto Eco e sono costretto a rileggere un passaggio perché qualche cosa non mi è chiaro, è colpa mia e della mia incapacità di comprendere. Se sono costretto a rileggere dall'assenza dell'adeguata punteggiatura o dall'incapacità di dare una chiara distinzione dei soggetti, è colpa dell'autore.

Stay Tuned

martedì 17 aprile 2012

Lavorando, leggendo, scrivendo ... non mangiando.

Oggi ho portato a casa un contratto a cui stavo lavorando da parecchio tempo, un gran bell'impianto ad un ottimo prezzo, una di quelle partite in cui tutti vincono e tutti sono soddisfatti d'aver giocato. Io mi arricchisco di qualche bel soldino, l'azienda aggiunge un cliente alla sua lista ed il committente ha spuntato delle condizioni eccellenti per un buon materiale. Giornata produttiva ...

Oggi sono passato a fare due chiacchiere con il medico che segue la mia dieta, il padre di un mio carissimo amico che pur trattando in genere problematiche differenti (Diabetologia) si è gentilmente prestato ad aiutarmi nella definizione di un programma alimentare e, soprattutto, mi riceve di quando in quando fornendomi un'occasione di confronto con l'autorità e di conseguenza un ulteriore incentivo a fare il bravo. Dal nostro ultimo incontro (avvenuto subito prima di pasqua) ho perso sei chili, dodici dall'inizio dell'anno. Giornata produttiva ...

Mentre attendevo la fine della cottura della mia sontuosa cena (minestrone di verdura condito con l'appetito) ho dato una rapida scorsa a quello che ho scritto negli ultimi giorni, dal quattro di aprile sono riuscito ad avere solo quattro buone giornate, devo decisamente darmi una mossa e scrollarmi di dosso la pigrizia, il *cof*ro*cof*man*cof*zo non si finirà certo da solo!

Sull'onda di questa dura consapevolezza ho richiuso il Netbook e mi sono svaccato sul divano a leggere, un chiaro segno del fatto che di questi tempi la pigrizia sopravanzi di gran lunga la buona volontà. La mia mancanza di spina dorsale è stata punita dalla qualità alquanto scadente del libro che avevo per le mani. Si tratta de "Il tartufo e la polvere" di Stefano Quaglia, uno dei libri contenuti dal Paccozzo Commentozzo che ho ricevuto qualche giorno fa. Si presenta come un innocuo libello di 170 pagine in un formato che pare quasi un A6, una letturina veloce veloce per inaugurare le recensioni che mi sono ripromesso di fare per ognuno dei testi ricevuti ...

Un cobra reale travestito da gelataio! Attualmente sono arrivato a pagina 64, combattendo di parola in parola per superare la vocina interiore ed evitare di seguirne il suggerimento di darlo in pasto alle fiamme. Non entro nel dettaglio, rimando la recensione a quando l'avrò completato, ma a meno di un cambio miracoloso da ora in avanti dubito avrete da me dei commenti positivi.

Ed ora che finalmente la minestra è pronta ... vi saluto e vado a nutrire il mio fanciullo interiore.

Stay Tuned

venerdì 13 aprile 2012

E' arrivato un paccozzo carico carico di ...

Quest'oggi ho ricevuto il mio Paccozzo Commentozzo.

Di che cosa si tratta? Vi starete già chiedendo, ebbene è una punizione per coloro che hanno la malaugurata idea di inserire commenti sul blog Giramenti. Al giungere di ogni millesimo commento, infatti, colui che l'ha inserito viene eletto vincitore e riceve un intero scatolone di libri, dichiaratamente brutti, direttamente a casa. Ebbene, io ho vinto con il commento numero quattromila!

Il primo piacere, sconosciuto ai precedenti vincitori, è derivato dal ricevere un pacco regolarmente inviato a nome "Tales Teller". Può sembrare una sciocchezza, ma vedere lo pseudonimo che mi sono scelto scritto sulla bolla di un pacco e sapere che le poste italiane hanno in qualche modo ratificato l'esistenza di un individuo che risponde a quel nome ... bè, è stato molto emozionante.

Come già mi sono riproposto di fare rispondendo al post con cui era stata annunciata la mia vittoria, intendo leggere ogni libro contenuto nel pacco e scrivere di ognuno una breve recensione, in modo da poter condividere con voi tutti giUoie e dolori della mia condizione. Non aspettatevi che questo avvenga in tempi brevi perché è un impegno che porterò avanti nei ritagli di tempo, ma sappiate che prima o poi accadrà.

Per compiere il primo passo di questa difficile scalata, ecco per voi la lista dei libri che ho trovato nel pacco.

Dexter l'Oscuro [Jeff Lindsay - Mondadori]
La Famiglia Radley [Matt Haig - Einaudi]
The X-Files, Il Film [Elisabeth Hand - Fanucci]
La leggenda del Santo Sevitore [Joseph Roth - Adelphi]
La misteriosa fiamma della Regina Loana [Umberto Eco - Mondolibri]
Il tartufo e la polvere [Stefano Quaglia - Marcos y Marcos]
Hollywood Station [Joseph Wambaugh - Einaudi]
La caduta di Neskaya [Marion Zimmer Bradley & Deborah J. Ross - Longanesi]
Missione Eagle [Clive Cussler - Longanesi]
Myrna: il coraggio di uccidere [Fumetto - Bonelli]

Stay Tuned

Dando i numeri ...

Negli ultimi due giorni,a cau dell'attacco di pigrizia che mi ha portato a scrivere meno del solito, mi sono trovato ad avere un po' di tempo libero ... e questo è male.

Non avendo altro da fare, infatti, mi sono dilettato ad annotare fatterelli inutili ed un sacco di numeri che riguardano "Il Primo Re". Come se non bastasse, visto che ormai la fatica per annotarli l'ho fatta, ve li beccata in serie qui di seguito!

E quindi ... diamo i numeri!

Divinità (Menzionate e/o descritte): 9
Protagonisti: 16
Personaggi: (Dotati di nome): 82
Popolazioni: (Menzionate e/o descritte): 4
Location: 49
Giorni di lavoro (Dalla data di inizio): 153
Giorni di lavoro (Effettivi): 77
Pagine (A5 - No Margini - Times New Roman 8): 188 [Formato in cui scrivo]
Pagine (A5 - Margini Standard - Times New Roman 10): 285
Pagine (A5 - Margini Standard - Garamond 12): 515
Revisori: 7
Parole: 179.062
Caratteri (Spazi compresi): 1.112.948

Che aggiungere? Come vi dicevo è male che abbia del tempo libero.

Stay Tuned

mercoledì 11 aprile 2012

Piccoli Ureach crescono ...

Ieri ho finalmente ripreso a scrivere e mi sono imbarcato nella descrizione di un rito funebre. Fatta eccezione per un paio di passaggi che mi sono costati maggior fatica, le parole si sono susseguite con naturalezza ed il risultato mi ha abbastanza soddisfatto (come tutto andrà revisionato, ma per ora, fedele alla mia decisione iniziale, non ho nemmeno riletto).

All'interno della scena vi è un breve flashback in cui Ureach ricorda una discussione avuta con Chajus (padre della sua promessa sposa e quindi futuro suocero), si tratta di poche righe ma sono veramente curioso di scoprire quale sarà la reazione dei valenti revisori quando si troveranno a leggerle.

Fino a quel momento mi crogiolerò nel pensiero che il piccolo Ureach sta cominciando a crescere.

Stay Tuned

domenica 8 aprile 2012

Notizie dal fronte

Due rapide comunicazioni.
1. Dopo due giorni di pigrizia sono riuscito ad impiegare la giornata di oggi per completare lo schema degli eventi del Capitolo Quarto. Domani difficilmente riuscirò a combinare qualche cosa (mi attende un gozzovigliare assai suino), conto però di poter ricominciare con un buon ritmo di scrittura a partire da martedì.
2. Per un insieme di coincidenze fortuite è nata l’idea per un nuovo blog. Si tratterà di un lavoro corale che spero troverete divertente (ed a cui vi invito a partecipare), i cui dettagli sono ancora in via di definizione. Benvenuti quindi alla Discarica!
Stay Tuned

Nonostante la partenza ritardata …

… WordPress ha raggiunto Blogspot.
Benchésia stata avviata a Febbraio, con quattro mesi di ritardo su Blogspot (partita a Novembre 2011), oggila versione WordPress de “Il dilettevole dilettarsi del dilettante” ha raggiunto il medesimo numero complessivo di accessi (728 su ognuna delle piattaforme).
Anche senza considerare l’infinito numero di accessi burla che Blogspot genera e conteggia (oscuri siti russi ed americani che a quanto pare continuano a visitare la Home), WordPress si conferma una piattaforma molto più attiva.
Stay Tuned

sabato 7 aprile 2012

Cowbird - Libri & Informazioni

Pubblicato su Cowbird.


Qualche tempo fa mi sono imbattuto in una piccola libreria straripante di volumi di ogni genere e tipo. La suddivisione degli ambienti interni lasciava intravvedere chiaramente il suo esser stata una piccola abitazione, ora completamente ricoperta di scaffalature per poter ospitare il maggior numero di testi. Un luogo che mi ero ripromesso di immortalare con qualche fotografia, ma dove non avevo più avuto occasione di passare, se non in una sfortunata occasione coincidente, ovviamente, con il giorno di chiusura.

Ieri, armato del mio fido Borsello Tecnologico e di un cauto ottimismo dovuto alla giornata di sole, sono tornato in loco per portare a termine la mia missione. Ho rapidamente scoperto, con mio rammarico, quanto il clima fosse stato di generale ispirazione: nell'angusto spazio dell'ingresso si trovavano altre cinque persone, quindi il massimo che sono riuscito ad ottenere è stato fermarmi sulla soglia ed attendere che il traffico cominciasse a scorrere. La seconda brutta notizia era in agguato dietro l'angolo (o meglio, dietro ad un ragazzo che si trovava un paio di passi avanti a me), e consisteva in un cartello di cartone con una dicitura che più o meno recitava:

"Vietato l'ingresso con borse e zaini, depositarli sotto la scrivania."

Separarmi dal Borsello Tecnologico lasciandolo in balia di chiunque si fosse trovato in prossimità dell'ingresso del negozio? Sia mai! La mia (s)fiducia nel genere umano è troppo radicata perché possa lasciare il mio pargoletto solo ed abbandonato. Sarei tornato in una diversa occasione, magari accompagnato da qualcuno a cui poter affidare il prezioso bene, mentre portavo a termine quella che iniziava a prendere i connotati di una mission impossible.

Voltatomi per uscire mi sono trovato davanti ad un nutritissimo gruppetto di adulti e bambini, probabilmente un paio di famiglie in gita, alla cui testa vi erano una donna ed una ragazzina. Lo sguardo estasiato della bimba nel trovarsi dinnanzi a tutti quei libri mi ha fatto capire d'essere dinnanzi ad una lettrice in erba, una sorpresa molto piacevole. La donna invece ha dato meno peso al luogo in sé, era alla ricerca di informazioni stradali ed ha quindi iniziato ad interpellare i presenti.

Le stavo dinnanzi, ero senza alcun dubbio il più vicino, ma la signora si è dimostrata molto metodica ed ha iniziato chiedendo alla prima persona sulla destra rispetto all'ingresso: il ragazzo che poco prima si trovava davanti a me.

"Scusi, sa dove si trova via Cavana?"

Ricevuto un diniego ha proseguito con una ragazza ripetendo la domanda, e poi ancora volgendosi verso di me. Stavo preparandomi a rispondere, ma lo sguardo della donna si è limitato ad inquadrarmi per un istante passando oltre ed andando verso due signore che stavano parlottando sul lato opposto dell'ingresso. Devo aver avuto un'espressione molto perplessa, perché la ragazzina ha sorriso con aria divertita e si è stretta nelle spalle tornando a spulciare su una delle scaffalature in attesa che mamma/zia finisse le sue interviste.

Anche le due signore non avevano saputo rispondere, ma piuttosto che chiedere a me la signora è rinculata verso l'esterno, seguita dalla ragazzina trotterellante, ed ha scrollato il capo per comunicare al resto della compagnia di non aver trovato notizie utili. Mentre mi fiutavo spalle e braccia per assicurarmi di non emanare qualche effluvio nauseante, ho sentito che un'altra delle donne del gruppo azzardava:

"Credo dovremmo scendere verso il mare, poi girare a destra" (Direzione corretta)

Colei che mi aveva schifato, evidentemente investita del potere di capo branco, non era d'accordo. A suo parere avrebbero dovuto continuare a salire. Il gruppo si è quindi messo in marcia (nella direzione opposta a quella corretta) arrancando in salita per andare a perdersi nel nulla.

Avrei forse dovuto avvisarli che stavano sbagliando? Tutelare il resto del gruppo, dalle scelte poco sagge della donna che lo guidava? Ci ho pensato un mezzo secondo più o meno, poi il mio carattere profondamente rancoroso e sottilmente malvagio ha prevalso. Si godessero il piacere di una bella salita sotto il sole per scoprire di essere andati nella direzione sbagliata, forse questo li avrebbe resi più saggi ed accorti nella scelta della persona a cui affidare la scelta del percorso.

Sollazzato da questo pensiero, ho fatto una foto alla vetrina della libreria ed ho proseguito nel mio vagabondare.

Stay Tuned

giovedì 5 aprile 2012

Cowbird: Gelato al Cioccolato

Pubblicato su Cowbird.


Correva l'anno 2012, era giunta la sera del terzo giorno del mese di aprile, un giorno a cui i più si riferiscono come l'altro ieri.

Avevo appena scoperto che Silvia Coppola (in arte Sweety) si era trovata tra le mani una dieta ancor più malvagia e castrante di quella che da qualche mese sto sorbendomi. Per chi non avesse mai affrontato la sofferenza e le privazioni di un regime alimentare controllato, si rende necessaria una spiegazione per chiarire quanto questo evento possa unire due persone.

Immaginatevi ragazzini, dopo aver programmato le vostre vacanze estive in ogni dettaglio ed aver assaporato l'idea di tre interi mesi di bighellonaggio sfrenato, venite a scoprire che i vostri genitori hanno deciso di farvi una sorpresona e vi hanno iscritto ad un ... campeggio estivo. Il dolce far nulla dei vostri sogni viene rapidamente trasformato in una girandola di eventi partoriti dalle menti insane degli animatori, vi svegliate ancor prima di quanto facevate durante le lezioni, siete costretti ad ore di attività pseudo sportive ed ogni vostro giorno ha come materia legante delle gigantesche zanzare killer che bramano il vostro sangue quasi quanto voi bramate la triade divano-piazza-playstation. Tra le facce allegre dei ragazzini che stanno passando la loro estate ideale riconoscete la figura di un un vostro simile, lo individuate grazie al nugolo di zanzare che l'avvolge ... non conoscete il suo nome, distinguete appena i lineamenti oltre la doppia coltre d'insetti, ma tutto questo non ha peso o significato: siete fratelli.
Altro che motoraduni, i dietaraduni sarebbero dei successi internazionali ... se solo si riuscisse ad organizzare un menù in grado di soddisfare tutti i partecipanti.

Mossi dall'insidioso autolesionismo che spesso va di pari passo con le diete, non abbiamo potuto far a meno di parlare di cibo, e come conseguenza di questo discorso sono arrivato ad accennare che il giorno successivo (a cui i più si riferiscono come ieri) sarebbe stata la mia giornata di sollazzo, durante la quale mi sarei certamente abbandonato ad un gelato in quel di Grom. Nel momento in cui ne stavamo discorrendo sono stato colto da un pensiero di infinito altruismo, ed ho deciso che ne avrei mangiato uno anche per conto di Silvia, sarebbe di certo stato un compito difficile ed ingrato, ma qualcuno doveva pur farlo.

La mattina successiva, armato del Borsello Tecnologico, ho varcato la soglia della gelateria deciso ad assolvere al mio compito ed a immortalare poi l'interno della gelateria per poter poi mostrare alla fanciulla il luogo dove il suo onore era stato difeso. I miei piani hanno subito una drastica modifica mentre stavo consumando la mia inconsueta colazione, e mi sono trovato ad assistere all'ingresso di un cliente che ha dato sfoggio di una decisione ed una determinazione veramente encomiabile. E' entrato con passo di marcia, si è piazzato davanti al bancone, e come fosse un sacerdote intento a ripetere un salmo:
"Buon giorno! Cono con cioccolata, quello croccante, da 2 euro e 20."

Non potendo resistere alla tentazione di raccontare questo piccolissimo aneddoto, ho scattato la foto di cui sopra per immortalare un'uomo che ha tutta la mia stima: chiunque abbia le idee così chiare riguardo al gelato (e lo ricerchi con quella solerzia) non può che starmi simpatico.

Tornato a casa ho comunicato l'avvenuto misfatto, avvisando Silvia del fatto che avevo mangiato un gelato anche per conto suo e chiedendole di quale reclamasse quindi il possesso: la coppa Crema di Grom/Bacio della mattina o quella Crema di Grom/Crema del pomeriggio? (Se ve lo steste domandando: si, il gusto Crema di Grom mi piace un sacco, è decisamente nella mia top 10 assoluta). Lei, fedele al suo nome d'arte, non solamente ha dichiarato di apprezzare molto il pensiero ed evitato di mandarmi a quel paese per aver gozzovigliato alle sue spalle, ma tra le due opzioni ha scelto quella della mattina.
Vista la coincidenza ho pensato di condividere con lei anche la foto che avevo scattato, l'ho caricata su Flickr e le ho inviato il link. Il suo primo commento è stato per l'uomo al bancone ...  la fase delle coincidenze era stata superata, ora si parlava di un segno del destino! Un evento che non potevo certo minimizzare o disattendere: la decisione era presa, avrei utilizzato la foto e l'evento come base per un racconto su Cowbird!

Nel discutere riguardo ai possibili contenuti del racconto è venuto fuori il discorso riguardo alle possibili reazioni di una persona che si scopra protagonista (o anche solo personaggio) del racconto di un perfetto sconosciuto, ed ho quindi dato fondo al mio più ricercato romanticismo per arrivare a dire: "Ho sempre il teVVoVe che possano riconoscersi e venire a cercarmi per sdrumarmi di mazzate!".
Riprendendomi dall'estasi creativa sono stato folgorato da una visione, un'immagine tanto vivida ed aliena dalla realtà da meritare a buon diritto di entrare a far parte della narrazione:
Spazio, ultima frontiera.
Sono ormai divenuto un autore di fama internazionale, la gente si litiga il mio ultimo romanzo come se fossero barrette di cioccolata Wonka, la Pixar-Disney ha appena prodotto l'edizione animata di uno dei miei racconti, la Fox ha acquistato i diritti de "Il gioco di Harry" per dare il via ad una serie televisiva, serata di gala per la presentazione del capitolo conclusivo della "Saga dei Re".
La sala è immersa in una profonda penombra, il pubblico rumoreggia, tra stelle e stelline anche la gente comune è in fila in attesa di poter giungere all'imponente scrivania da dietro la quale, tronfio e soddisfatto, distribuisco autografi e dediche con la magnanimità di una divinità pagana che elargisca doni ai fedeli che l'adorano.
Arriva il turno di un uomo sulla quarantina, mi pare di riconoscerlo ma non riesco a ricordare dove l'abbia già veduto, assieme alla copia del libro porta con se una piccola scatola di plastica. Composto e compassato mi porge il libro e posa la scatola dinnanzi a se, mentre sgancio il mio aureo autografo lui estrae dalla scatola un cono, si allunga verso di me, lo ruota e me lo pianta in fronte.
"Gelato al cioccolato un cazzo!" Dichiara mantenendosi serio e compito, richiude la scatola, recupera la sua copia e mentre ancora non ho realizzato cosa sia successo si allontana.
Mi guardo intorno con espressione bovina, al centro della fronte il cono staglia come il corno di un unicorno, tra coloro che hanno assistito ci sono scene di ilarità, di stupore, di imbarazzo e di panico. Un responsabile della sicurezza sbraita e si sbraccia indicando l'attentatore, ancora la tragedia non ha terminato di concludersi e già l'ufficio stampa del Casinò ha mandato una lettera di scuse al mio ufficio legale. "Doveva aver nascosto il cono all'interno dell'edificio, le guardie all'ingresso hanno perquisito tutti, nessuna arma sarebbe potuta sfuggire ai controlli."
Il gelato comincia a sciogliersi, rivoli scuri di cioccolato ruscellano dalla fronte attraversando il mio viso, il bailamme di suoni che mi circonda scompare e l'unico suono che percepisco è il ritmico cader delle gocce dal mio mento alla scrivania. Il popolo mi osserva come un dio caduto, io non posso trattenere un pensiero: "Cool!"
A parte il fatto che un individuo capace di serbare così a lungo il rancore, e di ordire un piano tanto geniale per vendicarsi lo vorrei seduta stante come agente, viste le implicazioni della cosa, come posso non augurarmi che succeda?

Stay Tuned

lunedì 2 aprile 2012

Cowbird: Scrivere al Parco ...

Pubblicato su Cowbird.


Vista la bella giornata di sole ed il fatto che già mi trovavo a zonzo per commissioni, ho pensato di approffittare dell'occasione e di affrancarmi dalla mia scrivania. Armato del Borsello Tecnologico mi sono diretto ad un piccolo parco con vista sulla Darsena Centrale di Aprilia Marittima ed ho scelto un posto sufficientemente soleggiato (nell'aria c'era comunque una brezzolina fresca) per potermi dedicare alla scrittura.
A quanto pare però il Netbook soffre di una grave allergia al sole, e la quantità di luce a cui l'ho esposto (ed a cui non è abituato) lo ha reso molto timido ... aumentando al massimo la retroilluminazione è tornato ad essere leggibile ed utilizzabile, ma questo ovviamente ha ridotto non poco l'aspettativa per quel che riguarda l'autonomia.

A quanto pare non sono stato l'unico ad avere questo problema, ed il cortesissimo signore che mi ha salutato quando gli sono passato davanti, si è anche accaparrato l'unica presa elettrica che sono riuscito ad individuare.
 
Incrocio le dita e mi auguro che l'imbrunire arrivi prima del segnale di batteria esausta.

Stay Tuned

domenica 1 aprile 2012

Ehi papà guarda, un metroner ...

Se qualcuno di voi non avesse colto la dottissima citazione del titolo, o se ci fosse qualche nostalgico che desidera fare un salto nell'88 non ha che da cliccare qui!

Fatto questo primo passo, alzi la mano chi si sta chiedendo cosa sia un metroner.

Ebbene, si tratta di un adorabile plantigrado delle dimensioni di un furgoncino volkswagen (con tanto di hippie all'interno, se ne ha incrociato qualcuno sulla sua strada), dotato di un pessimo carattere, di un notevole appetito e di una spiccata intelligenza. Resistete alla tentazione di cercare maggiori informazioni utilizzando San Google o Santa Wikipedia, una delle particolarità della creatura in questione è avere il proprio habitat esclusivamente nell'ambientazione di cui sto scrivendo.

Perché ho deciso di parlare dei metroner?
Presto detto: sono arrivato al punto della storia in cui, dopo essere stata menzionata come una sorta di spauracchio per bambini, la bestiola fa finalmente la propria comparsa dando dimostrazione della propria indisponente predilezione per la carne (umana nel caso specifico). Eviterò di dir troppo riguardo all'incontro (per non rovinare la sorpresa ai miei valenti revisori), ma sono dell'idea che riserverà alcune interessanti sorprese, tanto ai personaggi coinvolti, quanto ad i lettori che ne seguiranno le vicende.

Tornando al metroner, oltre ad essere una sorta di orso (bianco) troppo cresciuto e ad essere un predatore estremamente astuto e famelico, ha la particolarità di non essere soggetto al letargo che abitualmente colpisce i suoi simili, ed anzi a risultare più aggressivo ed attivo durante i periodi di neve. Che si tratti di esemplari solitari o di piccole famiglie, i metroner abitano i picchi delle montagne con ghiacciai perenni da cui discendono quando il clima è tale da portare nevicate anche ad altitudini inferiori; apparentemente insensibili al freddo si muovono agevolmente anche durante le tempeste di neve, in genere sfruttano questa loro caratteristica per condurre cacce da agguato, lasciandosi seppellire dalla neve (o seppellendocisi) ed attendendo che una preda incauta passi loro troppo vicino.

Non temono l'uomo (né alcun genere di altra creatura) ed hanno imparato a riconoscere gli avversari più forti nei gruppi che cacciano, è contro questi individui potenzialmente pericolosi che sfruttano l'effetto sorpresa del primo assalto per poterli mettere fuori combattimento e tornar poi più agevolmente a predare gli altri. Queste caratteristiche rendono i metroner una delle peggiori nemesi per coloro che devono attraversare le zone innevate della catena montuosa dove risiedono,  tra i viaggiatori sono comuni  storie agghiaccianti nelle quali uno solo di questi predatori perseguita un'intera carovana, decimandone i membri con aggressioni ripetute giorno dopo giorno, pasto dopo pasto.

Stay Tuned